Tracce di pensieri
L’esperienza della famiglia Caldato che ha dato origine alla Comunità Familiare Le Giare. Successivamente ha aggregato altre famiglie sia per costruire una rete di accoglienza per l'affido, sia intenzionate ad aprire nuove Comunità Familiari, come ad esempio quella inaugurata nel 2022 ad Albaredo di Vedelago.
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UNA QUESTIONE DI FIDUCIA
di ICIO E BETTY
“Ormai sono quasi 18 anni che la nostra famiglia si è aperta ad una forma di accoglienza: all’affido familiare. Nonostante gli anni ancora oggi molte sono le cose che ci sorprendono, ci fanno crescere, ci addolorano, ci danno speranza, ci fanno ricominciare. All’inizio siamo entrati in questa esperienza cercando di dare senso pieno al nostro essere famiglia. Avevamo tre figlie, un lavoro che permetteva parecchie ore a casa ed Elisabetta era casalinga, poteva bastare questo per vivere a pieno quei talenti d’amore che avevamo ricevuto? Poteva essere esaurita la missione giunta dal nostro sacramento matrimoniale? Per noi non era così e così abbiamo pensato ad una scelta che diventasse stile di vita, aprendo la nostra casa e il nostro cuore a qualche bimbo la cui famiglia era in difficoltà.
Quante cose abbiamo imparato da questa forma di accoglienza! Tanti sono stati i tesori per noi e le nostre figlie!
Prima fra tutte il termine AFFIDO. Quanta fatica facciamo noi a fidarci di qualcun altro! Ecco i bambini che abbiamo accolto e che accogliamo non solo si fidano di chi apre loro la casa ma addirittura si AFFIDANO. Chi ha un minimo di fede capisce il significato dell’affidarsi che va a toccare il profondo dell’essere. E’ l’abbandonarsi a qualcuno che non si conosce o si inizia a conoscere, fidandosi dei sorrisi, abbracci e anche dei NO di persone non cercate o volute da loro.
Abbiamo imparato a leggere la storia dietro ciascuno con misericordia, a non giudicare, ad accettare i fallimenti. Siamo una semplice famiglia con i propri limiti, difetti, incapacità che vuole donare in semplicità quello che è in grado di essere: una piccola comunità d’amore. Questo ci ha reso un po’ più umili e in grado così di chiedere anche aiuto (ora da sette anni abbiamo educatori professionali, uno psicologo, volontari, che ci sorreggono e completano dove non siamo in grado di arrivare).
L’affido ci ha educato all’ OGGI. La richiesta di accoglienza viene fatta nel momento; nella vita di questi bambini non ci siamo stati prima e probabilmente non ci saremo dopo: ci è chiesto di esserci adesso. La nostra risposta è adesso… questo ci ha aiutato a rivedere un po’ tutte le cose
Abbiamo imparato a non soccombere sotto i fallimenti e credere nella speranza che anche se sembra tutto sia stato inutile, il granello d’amore seminato, fiorirà. Abbiamo imparato che anche l’amore ha un prezzo, a volte molto caro, ma che la domanda giusta non è se è vero o giusto che anche l’amore abbia un prezzo, ma se vogliamo pagarlo!!!! Noi e la nostra famiglia crediamo di si e questo ci da ancora oggi la forza e la motivazione di aprire ancora la porta di casa e soprattutto il mettere ancora il nostro cuore a disposizione.
Come ultima cosa abbiamo imparato ad andare oltre le apparenze. Spesso questi bimbi, proprio per non soffrire ancora, alzano muri o attuano atteggiamenti che sembrano distaccati o provocatori quasi a voler scoraggiare possibili “attacchi” alla loro difesa… “Il più prezioso diamante del mondo era in origine deturpato da una screpolatura. Avevano deciso di farne una manciata di diamanti industriali, ma un abile intagliatore, con infinita pazienza e molto tempo, trasformò quella screpolatura in una splendida rosa. Quella che oggi tutti ammirano intagliata nel diamante”.
Crediamo che il nostro compito sia, come quell’intagliatore, quello di riuscire a far emergere la bellezza che possiedono anche quei bimbi “speciali”, segnati dalla vita.
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LE RETI CHE CURANO
di TONINO E STEFANIA
Siamo Antonio e Stefania, felicemente sposati dal 2002 e siamo genitori di 6 figli. Siamo arrivati qui a Ponzano il 13 agosto 2012, nell’ultima casa donata in comodato d’uso gratuito all’Associazione Granello di Senapa, dopo aver percorso una lunga ed affascinante avventura di vita, che riteniamo fondata sulla sponsalità, sul nostro matrimonio cristiano e sulla nostra apertura alla vita nel senso più ampio che questo (stiamo ancora scoprendo) possa significare.
Portiamo umilmente in dote i tanti talenti ricevuti dal buon Dio e qualche esperienza vissuta e condivisa di relazioni autentiche con altre coppie e famiglie, tra le fatiche e le gioie di ogni giorno.
Tra queste famiglie ce n’è una in particolare, quella dei Caldato che a Novembre 2011, ci ha proposto di mettere ulteriormente in gioco la vita e lo sviluppo della nostra famiglia, facendoci prendere in considerazione la possibile sfida dell’affido famigliare e di un trasferimento qui a Ponzano.
Con un po’ di tempo, numerosi confronti e tanta preghiera abbiamo accettato. I punti di contatto e le scintille che ci hanno portato a dire questo si sono state 3: il desiderio di servire, il desiderio di accogliere, il desiderio di edificare.
SERVIRE
Quando la vita ti ha dato tanto attraverso le infinite grazie del buon Dio, quando fai l’esperienza di sentirti amato, cosi come sei con i tuoi molti limiti, non puoi non provare a rendere cio’ che intimamente sai di aver ricevuto. Abbiamo scelto di farlo implicando tutta la famiglia, caratterizzando la nostra vita con uno stile preciso, che e’ quello di ricercare la gioia profonda del vivere e di annunciarla attraverso l’umile dono di sè come rendimento di GRAZIE.
ACCOGLIERE
Nella nostra vita di sposi, sperimentiamo tante volte al giorno che accogliere “veramente” per quello che si è, risulta per noi un lavoro molto arduo e faticoso.
Questa fatica è la base necessaria per un incontro autentico della verità di noi stessi come uomini, sposi e quindi genitori. Accogliere i nostri figli, e quelli che il Signore vorrà donarci in affido, con i loro diversi caratteri e talenti, per assecondare il disegno che Dio ha per ognuno di loro, è altrettanto impegnativo. Resta per noi come coppia, un affascinante mistero intuire chi e cosa potranno diventare i nostri figli, pur nella dolce fermezza dell’esercizio della nostra genitorialità.
EDIFICARE
La nostra missione di essere famiglia, ci chiama, tutti insieme, come soggetto attivo, a vivere anche la dimensione della genitorialità sociale.
Essere socialmente generativi e’ una sfida, umilmente ambiziosa, a cui non vogliamo sottrarci.
Qui a Ponzano desideriamo, a Dio piacendo, contribuire nel nostro piccolo, ad edificare la chiesa, quella viva fatta di persone. Fare la nostra parte cercando di costruire appunto nuove relazioni, come ponti verso le verità più profonde dell’uomo e testimoniare nella semplice ordinaria straordinarietà di ogni giorno.
Non conoscevamo, concretamente prima dell’incontro con Granello di Senapa, che cosa potesse significare vivere una vita associativa.
Da quando abbiamo iniziato questa conoscenza e in particolare da quando siamo qui a Ponzano, ne stiamo facendo esperienza e soprattutto stiamo cercando di imparare come concretamente Servire, Accogliere ed Edificare quello che non è e non sarà nostro, come il bimbo di un’altra famiglia, una persona con la sua storia, una vita che bussa alla nostra porta inaspettatamente a chiederci quello che non sappiamo ancora di avere.
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IMPRENDITORE DEL SOCIALE
con DARIO CAPELLO
Invece che investire in un nuovo business, investire in solidarietà. Invece che produrre altro denaro, produrre opere di bene. Questa la spinta che dal profondo del cuore di uomo e dalla coscienza di imprenditore mi ha portato ad intraprendere questo viaggio insieme a mia figlia e al Granello di Senapa. Mi trovavo nelle condizioni di reinvestire i frutti del mio lavoro, ero addirittura oltre: ero già in trattative per avviare una nuova, l’ennesima, attività commerciale. Poi, però, la svolta, il desiderio che nasce e si propaga, diventa pensiero e si fa azione concreta: l’idea ha messo radici un giorno, durante la mia personale preghiera mattutina. Ho parlato di idea. Forse si potrebbe dire ispirazione, un sentimento diverso da ogni altro, capace di rendermi in un attimo felice, quasi euforico, sicuramente entusiasta e convinto del mio nuovo progetto: cambiare il modo di fare business, smetterla di inseguire un mero ritorno economico ma fare del bene, donare agli altri andando oltre la semplice, seppur encomiabile, beneficenza. Sapevo che a Ponzano, in una posizione strategica per i miei fini, c’erano delle case in costruzione. E’ bastato il tempo per un paio di valutazioni ed è arrivata la decisione dell’acquisto.
Il progetto non era ancora ben chiaro nella testa finchè, il 26 marzo 2011, Dario ha partecipato al convegno “AccoglievolMENTE” ideato da Granello di Senapa ODV in collaborazione con Il Centro per l’affido dell’Ulss 9 di Treviso e il Comune di Treviso per pensare e raccontare l’affido di minori: come valorizzare e sostenere la famiglia di origine e la famiglia accogliente per il ben-essere del bambino. E’ iniziato un percorso di conoscenza reciproco che ha portato al trasferimento delle Comunità e dell’Associazione Ponzano Veneto presso le case acquistate da Dario. Non solo: si è potuto creare un nucleo accogliente di famiglie vicine a sostegno delle Comunità.
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UNA QUESTIONE DI FIDUCIA
di ICIO E BETTY
“Ormai sono quasi 18 anni che la nostra famiglia si è aperta ad una forma di accoglienza: all’affido familiare. Nonostante gli anni ancora oggi molte sono le cose che ci sorprendono, ci fanno crescere, ci addolorano, ci danno speranza, ci fanno ricominciare. All’inizio siamo entrati in questa esperienza cercando di dare senso pieno al nostro essere famiglia. Avevamo tre figlie, un lavoro che permetteva parecchie ore a casa ed Elisabetta era casalinga, poteva bastare questo per vivere a pieno quei talenti d’amore che avevamo ricevuto? Poteva essere esaurita la missione giunta dal nostro sacramento matrimoniale? Per noi non era così e così abbiamo pensato ad una scelta che diventasse stile di vita, aprendo la nostra casa e il nostro cuore a qualche bimbo la cui famiglia era in difficoltà.
Quante cose abbiamo imparato da questa forma di accoglienza! Tanti sono stati i tesori per noi e le nostre figlie!
Prima fra tutte il termine AFFIDO. Quanta fatica facciamo noi a fidarci di qualcun altro! Ecco i bambini che abbiamo accolto e che accogliamo non solo si fidano di chi apre loro la casa ma addirittura si AFFIDANO. Chi ha un minimo di fede capisce il significato dell’affidarsi che va a toccare il profondo dell’essere. E’ l’abbandonarsi a qualcuno che non si conosce o si inizia a conoscere, fidandosi dei sorrisi, abbracci e anche dei NO di persone non cercate o volute da loro.
Abbiamo imparato a leggere la storia dietro ciascuno con misericordia, a non giudicare, ad accettare i fallimenti. Siamo una semplice famiglia con i propri limiti, difetti, incapacità che vuole donare in semplicità quello che è in grado di essere: una piccola comunità d’amore. Questo ci ha reso un po’ più umili e in grado così di chiedere anche aiuto (ora da sette anni abbiamo educatori professionali, uno psicologo, volontari, che ci sorreggono e completano dove non siamo in grado di arrivare).
L’affido ci ha educato all’ OGGI. La richiesta di accoglienza viene fatta nel momento; nella vita di questi bambini non ci siamo stati prima e probabilmente non ci saremo dopo: ci è chiesto di esserci adesso. La nostra risposta è adesso… questo ci ha aiutato a rivedere un po’ tutte le cose
Abbiamo imparato a non soccombere sotto i fallimenti e credere nella speranza che anche se sembra tutto sia stato inutile, il granello d’amore seminato, fiorirà. Abbiamo imparato che anche l’amore ha un prezzo, a volte molto caro, ma che la domanda giusta non è se è vero o giusto che anche l’amore abbia un prezzo, ma se vogliamo pagarlo!!!! Noi e la nostra famiglia crediamo di si e questo ci da ancora oggi la forza e la motivazione di aprire ancora la porta di casa e soprattutto il mettere ancora il nostro cuore a disposizione.
Come ultima cosa abbiamo imparato ad andare oltre le apparenze. Spesso questi bimbi, proprio per non soffrire ancora, alzano muri o attuano atteggiamenti che sembrano distaccati o provocatori quasi a voler scoraggiare possibili “attacchi” alla loro difesa… “Il più prezioso diamante del mondo era in origine deturpato da una screpolatura. Avevano deciso di farne una manciata di diamanti industriali, ma un abile intagliatore, con infinita pazienza e molto tempo, trasformò quella screpolatura in una splendida rosa. Quella che oggi tutti ammirano intagliata nel diamante”.
Crediamo che il nostro compito sia, come quell’intagliatore, quello di riuscire a far emergere la bellezza che possiedono anche quei bimbi “speciali”, segnati dalla vita.
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LE RETI CHE CURANO
di TONINO E STEFANIA
Siamo Antonio e Stefania, felicemente sposati dal 2002 e siamo genitori di 6 figli. Siamo arrivati qui a Ponzano il 13 agosto 2012, nell’ultima casa donata in comodato d’uso gratuito all’Associazione Granello di Senapa, dopo aver percorso una lunga ed affascinante avventura di vita, che riteniamo fondata sulla sponsalità, sul nostro matrimonio cristiano e sulla nostra apertura alla vita nel senso più ampio che questo (stiamo ancora scoprendo) possa significare.
Portiamo umilmente in dote i tanti talenti ricevuti dal buon Dio e qualche esperienza vissuta e condivisa di relazioni autentiche con altre coppie e famiglie, tra le fatiche e le gioie di ogni giorno.
Tra queste famiglie ce n’è una in particolare, quella dei Caldato che a Novembre 2011, ci ha proposto di mettere ulteriormente in gioco la vita e lo sviluppo della nostra famiglia, facendoci prendere in considerazione la possibile sfida dell’affido famigliare e di un trasferimento qui a Ponzano.
Con un po’ di tempo, numerosi confronti e tanta preghiera abbiamo accettato. I punti di contatto e le scintille che ci hanno portato a dire questo si sono state 3: il desiderio di servire, il desiderio di accogliere, il desiderio di edificare.
SERVIRE
Quando la vita ti ha dato tanto attraverso le infinite grazie del buon Dio, quando fai l’esperienza di sentirti amato, cosi come sei con i tuoi molti limiti, non puoi non provare a rendere cio’ che intimamente sai di aver ricevuto. Abbiamo scelto di farlo implicando tutta la famiglia, caratterizzando la nostra vita con uno stile preciso, che e’ quello di ricercare la gioia profonda del vivere e di annunciarla attraverso l’umile dono di sè come rendimento di GRAZIE.
ACCOGLIERE
Nella nostra vita di sposi, sperimentiamo tante volte al giorno che accogliere “veramente” per quello che si è, risulta per noi un lavoro molto arduo e faticoso.
Questa fatica è la base necessaria per un incontro autentico della verità di noi stessi come uomini, sposi e quindi genitori. Accogliere i nostri figli, e quelli che il Signore vorrà donarci in affido, con i loro diversi caratteri e talenti, per assecondare il disegno che Dio ha per ognuno di loro, è altrettanto impegnativo. Resta per noi come coppia, un affascinante mistero intuire chi e cosa potranno diventare i nostri figli, pur nella dolce fermezza dell’esercizio della nostra genitorialità.
EDIFICARE
La nostra missione di essere famiglia, ci chiama, tutti insieme, come soggetto attivo, a vivere anche la dimensione della genitorialità sociale.
Essere socialmente generativi e’ una sfida, umilmente ambiziosa, a cui non vogliamo sottrarci.
Qui a Ponzano desideriamo, a Dio piacendo, contribuire nel nostro piccolo, ad edificare la chiesa, quella viva fatta di persone. Fare la nostra parte cercando di costruire appunto nuove relazioni, come ponti verso le verità più profonde dell’uomo e testimoniare nella semplice ordinaria straordinarietà di ogni giorno.
Non conoscevamo, concretamente prima dell’incontro con Granello di Senapa, che cosa potesse significare vivere una vita associativa.
Da quando abbiamo iniziato questa conoscenza e in particolare da quando siamo qui a Ponzano, ne stiamo facendo esperienza e soprattutto stiamo cercando di imparare come concretamente Servire, Accogliere ed Edificare quello che non è e non sarà nostro, come il bimbo di un’altra famiglia, una persona con la sua storia, una vita che bussa alla nostra porta inaspettatamente a chiederci quello che non sappiamo ancora di avere.
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IMPRENDITORE DEL SOCIALE
con DARIO CAPELLO
Invece che investire in un nuovo business, investire in solidarietà. Invece che produrre altro denaro, produrre opere di bene. Questa la spinta che dal profondo del cuore di uomo e dalla coscienza di imprenditore mi ha portato ad intraprendere questo viaggio insieme a mia figlia e al Granello di Senapa. Mi trovavo nelle condizioni di reinvestire i frutti del mio lavoro, ero addirittura oltre: ero già in trattative per avviare una nuova, l’ennesima, attività commerciale. Poi, però, la svolta, il desiderio che nasce e si propaga, diventa pensiero e si fa azione concreta: l’idea ha messo radici un giorno, durante la mia personale preghiera mattutina. Ho parlato di idea. Forse si potrebbe dire ispirazione, un sentimento diverso da ogni altro, capace di rendermi in un attimo felice, quasi euforico, sicuramente entusiasta e convinto del mio nuovo progetto: cambiare il modo di fare business, smetterla di inseguire un mero ritorno economico ma fare del bene, donare agli altri andando oltre la semplice, seppur encomiabile, beneficenza. Sapevo che a Ponzano, in una posizione strategica per i miei fini, c’erano delle case in costruzione. E’ bastato il tempo per un paio di valutazioni ed è arrivata la decisione dell’acquisto.
Il progetto non era ancora ben chiaro nella testa finchè, il 26 marzo 2011, Dario ha partecipato al convegno “AccoglievolMENTE” ideato da Granello di Senapa ODV in collaborazione con Il Centro per l’affido dell’Ulss 9 di Treviso e il Comune di Treviso per pensare e raccontare l’affido di minori: come valorizzare e sostenere la famiglia di origine e la famiglia accogliente per il ben-essere del bambino. E’ iniziato un percorso di conoscenza reciproco che ha portato al trasferimento delle Comunità e dell’Associazione Ponzano Veneto presso le case acquistate da Dario. Non solo: si è potuto creare un nucleo accogliente di famiglie vicine a sostegno delle Comunità.